Prestiti senza busta paga Poste Italiane

Come si possono richiedere i Prestiti Poste Italiane senza busta paga? Scopriamo il prestito BancoPosta in tutte le sue sfaccettature e proviamo a fare un po’ di chiarezza su questo argomento, capendo così chi può essere interessato a finanziamenti di questo tipo e cosa deve fare per poterli ottenere.

Come richiedere il prestito BancoPosta senza busta paga di Poste Italiane

Esattamente come gli altri istituti di credito Poste Italiane concede dei prestiti solo se il richiedente presenta dei requisiti ben precisi: in questo caso bisogna essere titolari di un conto BancoPosta o di un Libretto (condizione valida per la maggior parte dei prestiti BancoPosta), avere la residenza in Italia e avere un reddito da lavoro o da pensione prodotto in Italia e dimostrabile. Inoltre insieme alla richiesta di finanziamento è necessario presentare tre documenti fondamentali, ovvero la carta d’identità, il codice fiscale e un documento che attesti il reddito.

Il documento di reddito per antonomasia è la busta paga: su di essa vengono riportate le voci che vanno a comporre l’emolumento del lavoratore (stipendio mensile, indennità di contingenza, retribuzioni speciali e ulteriori pagamenti) e quelle relative alle trattenute (contributi, pagamenti verso istituti d previdenza o assicurativi, Irpef, competenze nette). Questo documento viene trasmesso dal datore di lavoro ai suoi dipendenti nel momento in cui gli viene pagato lo stipendio. Chi non rientra nella categoria dei lavoratori dipendenti non riceve un documento simile, quindi sembrerebbe che molte persone vengano di fatto escluse dalla possibilità di ottenere un prestito senza busta paga BancoPosta.

Ma non è esattamente così: leggendo con un po’ più di attenzione si può notare che tra i requisiti si parla di reddito da lavoro o da pensione (e non specificatamente di reddito da lavoro dipendente) e tra  documenti da presentare si parla genericamente di documento di reddito (e non precisamente di busta paga). Ciò significa che non solo i lavoratori dipendenti possono richiedere un finanziamento: possono farlo anche i pensionati, presentando il loro ultimo cedolino, ma anche i professionisti e i lavoratori autonomi, allegando alla richiesta il loro ultimo Modello Unico accompagnato dalle ricevute dell’F24 relativo al pagamento.

Già in questo modo abbiamo decisamente ampliato la platea delle persone che possono ottenere un finanziamento erogato da Poste Italiane, ma mancano ancora tante categorie all’appello che potrebbero essere interessate ad ottenere dei prestiti di Poste Italiane senza busta paga. Ovviamente quando si parla di prestiti senza busta paga, i primi soggetti che vengono in mente sono i disoccupati, ma in realtà le categorie coinvolte sono molte di più: si pensi ad esempio alle casalinghe, ai giovani in cerca di un’occupazione, agli studenti, ai lavoratori irregolari e così via. Per loro c’è qualche chance di ottenere un finanziamento?

Prestiti Poste Italiane senza busta paga: la funzione del garante

La soluzione è rappresentata proprio dai prestiti senza busta paga Poste Italiane, ma attenzione: quando un istituto decide di erogare un finanziamento senza busta paga non vuole dire che non si assicuri la certezza che le somme concesse gli vengano restituite. Se non c’è un documento di reddito come quelli che abbiamo elencato prima, il richiedente deve presentare altri tipi di garanzia per poter dimostrare di essere in grado di rispettare l’obbligo di rimborso. Le garanzie alternative possono essere di diverso tipo: si potrebbe ottenere un prestito se si riesce a dimostrare di avere un’entrata fissa e costante nel tempo (magari perché si è proprietari di un immobile ceduto in locazione e per il quale ogni mese si riceve un affitto, oppure perché ci sono degli investimenti che garantiscono una rendita finanziaria sicura, o magari perché si riceve l’assegno di mantenimento dall’ex coniuge) oppure se si è disposti a mettere un’ipoteca su un immobile.

La scelta di accettare o meno questi tipi di garanzia spetta ad ogni istituto di credito (che valuterà caso per caso): per chi è interessato ai prestiti BancoPosta senza busta paga l’unica possibilità è rappresentata dalla presenza di una persona che accetti di assumere il ruolo di garante. Il garante è una terza persona che si assume l’obbligo di pagare le rate di rimborso del prestito quando il debitore principale si mostra inadempiente; non tutti possono ricoprire questo ruolo, infatti sono necessari dei requisiti che ne garantiscano l’affidabilità e la solidità finanziaria:

  • deve avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • deve avere un buon reddito in modo da poter pagare senza troppe difficoltà le rate non saldate dal debitore principale;
  • deve avere un passato creditizio immacolato (ovvero deve essere il classico buon pagatore);
  • deve avere più di diciotto anni e non deve averne più di 75 alla scadenza del piano di rimborso;
  • la presenza di immobili di sua proprietà lo rendono ancora più convincente agli occhi dell’istituto di credito.

Nella stragrande maggioranza dei prestiti senza busta paga il ruolo di garante viene assunto da un familiare molto stretto (il coniuge o, ancora più spesso, il genitore), ma non è assolutamente necessario che tra chi richiede il prestito e questo soggetto terzo vi sia un qualche vincolo di parentela (anche se è indubbiamente più facile trovare qualcuno disposto a prendersi carico di un impegno così importante tra le persone di famiglia o tra gli amici più stretti). All’istituto (in questo caso Poste Italiane) interessa solo che il garante sia una persona finanziariamente affidabile e questo prescinde da qualsiasi legame di parentela.

Chi accetta di fare da garante per un prestito Poste Italiane senza busta paga deve essere conscio dell’impegno che si sta prendendo e dei rischi ad esso collegati. Se il pagamento delle rate non viene rispettato dall’intestatario del finanziamento e neppure dal garante, entrambi possono essere segnalati alla Centrale Rischi Finanziari come cattivi pagatori e sappiamo bene quanto una cosa del genere possa incidere sulla possibilità di ottenere ulteriori prestiti in futuro. Dopo aver visto qual è l’unica strada da seguire per ottenere un finanziamento senza busta paga è il caso di analizzare le caratteristiche dei vari prestiti erogati da Poste Italiane in modo da individuare quale potrebbe essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Prestiti senza busta paga Poste Italiane: soluzioni per tutti

Chi presenta un garante ha la possibilità di accedere al prestito senza busta paga di Poste Italiane: questi hanno le stesse caratteristiche dei normali finanziamenti erogati da Poste Italiane; l’offerta dell’istituto è ampia, quindi può essere utile fare un riepilogo delle caratteristiche di ogni singolo prodotto.

Partiamo da quello che può essere considerato come i l prodotto base, quello più famoso e richiesto, ovvero il Prestito Banco Posta. Il cliente ha la possibilità di richiedere importi tra i 3.000 e i 30.000 euro, scegliendo la combinazione tra importo delle rate e durata del piano di rimborso più adatta alle sue esigenze; il finanziamento può durare dai 24 agli 84 mesi. L’erogazione delle somme concesse può avvenire con accredito su conto corrente (anche non BancoPosta), su Libretto Postale o su carta Postepay Evolution (per importi fino a 10.000 euro c’è la possibilità di ritirare le somme in contanti direttamente allo sportello). Il rimborso avviene tramite il pagamento delle rate con addebito su conto corrente (o PostePay Evolution o Libretto Postale) oppure con i tradizionali bollettini postali.

Nell’erogazione dei prestiti senza busta paga Poste Italiane agisce da intermediario, visto che in realtà i finanziamenti vengono concessi da altri istituti, e più precisamente Deutsche Bank, Findomestic Banca e Compass Banca. Ciascuna società applica le sue condizioni:

  • Deutsche Bank prevede un TAN massimo dell’8,90% e un TAEG massimo del 10,24%; sul foglio illustrativo è riportato un esempio che fa riferimento a un prestito di 12.000 euro da restituire in 60 mesi con rate da 248,52 euro: con il TAN fisso all’8,90% e il TAEG al 9,42%, l’importo totale dovuto dal cliente ammonta a 14.941,83 euro (quindi il costo del credito è pari a 2.951,83 euro).
  • Findomestic Banca prevede un TAN massimo del 9,50% e un TAEG massimo del 10,26%; sul foglio illustrativo c’è scritto che si possono richiedere importi fino a 60.000 euro (con durate fino a 120 mesi) ed è riportato un esempio che fa riferimento a un prestito di 5.000 euro da restituire in 48 mesi con rate da 125,61 euro: con il TAN fisso al 9,50% e il TAEG al 10,06%, l’importo totale dovuto dal cliente ammonta a 6.041,78 euro (quindi il costo del credito è pari a 1.041,78 euro).
  • Compass Banca prevede un TAN massimo dell’11,90% e un TAEG massimo del 13,23%; sul foglio illustrativo è riportato un esempio che fa riferimento a un prestito di 5.000 euro da restituire in 48 mesi con rate da 128,98 euro: con il TAN fisso al 10,90% e il TAEG all’11,70%, l’importo totale dovuto dal cliente ammonta a 6.213,04 euro (quindi il costo complessivo del credito è pari a 1.213,04 euro).

Continuiamo a parlare dei prestiti senza busta paga di Poste Italiane introducendo il Prestito BancoPosta Flessibile: questa soluzione si differenzia da quella precedente per il fatto che il debitore ha la possibilità di cambiare o saltare la rata. Va aggiunto anche che è un finanziamento disponibile solo per chi è titolare di un conto corrente BancoPosta. Si possono richiedere importi tra i 3.000 e i 30.000 euro con piani di rimborso che vanno da un minimo di 24 mesi fino ad un massimo di 108 mesi. Nel corso del piano di rimborso il soggetto finanziato può decidere di cambiare l’importo della ratta (passando dalla rata base alla rata alta o alla rata bassa definite in sede di contratto), modificando di conseguenza la durata del prestito, oppure di salare la rata, posticipandone il pagamento a fine finanziamento. Ovviamente queste opzioni di flessibilità possono essere sfruttate solo in determinate condizioni: il cambio e il salto rata si possono richiedere (non contemporaneamente) se le rate vengono pagate con regolarità con la modalità RID e solo dopo che ne sono state rimborsate sei.

L’erogazione delle somme concesse avviene tramite accredito su conto corrente BancoPosta, mentre il  pagamento delle rate mensili di rimborso viene effettuato tramite addebito diretto sullo stesso conto. Per avere un’idea sulle condizioni applicate a questo finanziamento possiamo dare un’occhiata alla promozione attualmente in corso: un prestito da 15.000 euro può essere rimborsato in 84 mesi con il pagamento di rate da 233,04 euro, con TAN fisso al 7.90% e il TAEG alll’8,25%; il totale dovuto dal cliente ammonta a 19.605,36 euro, quindi il costo del credito è pari a 4.605,36 euro.

Chi ha bisogno di ristrutturare la propria abitazione, ma non ha una busta paga può cercare di convincere una persona a fargli da garante in modo da richiedere un Prestito BancoPosta Ristrutturazione Casa. Anche questo finanziamento è riservato a chi è titolare di un conto corrente BancoPosta (anche i titolari di Libretto Postale possono richiederlo, ma solo fino ad un importo massimo di 30.000 euro). Il prestito consente di ottenere importi tra i 10.000 e i 60.000 euro, con piani di rimborso che vanno da un minimo di 36 mesi fino ad un massimo di 120 mesi. In aggiunta ai classici documenti richiesti per i normali prestiti personali, per questo finanziamento bisogna presentare anche i preventivi di spesa oppure i buoni d’ordine relativi ai lavori di ristrutturazione che si intendono fare.

L’erogazione avviene con accredito sul conto corrente. Grazie alla promozione in corso (riservata a  chi chiede somme pari o superiori ai 25.000 euro) è possibile beneficiare di condizioni favorevoli: ad esempio un prestito da 30.000 euro può essere rimborsato con 102 rate mensili da 394,85 euro, con TAN fisso al 7,25% e TAEG al 7,52%. Il totale dovuto dal richiedente ammonta a 40.308,70 euro, quindi il costo complessivo del credito è pari a 10.308,70 euro.

Esistono dei prestiti Poste Italiane senza busta paga anche per chi vuole comprare un’abitazione? Poste Italiane propone il Prestito BancoPosta Acquisto Casa senza busta paga, che può essere richiesto solo da chi è titolare di un conto corrente presso lo stesso istituto. L’obiettivo è quello di finanziare l’acquisto di una nuova casa o di una pertinenza (ad esempio cantina o garage) per la “vecchia” casa; si possono richiedere importi tra i 10.000 euro e i 60.000 euro, con durate che vanno dai 36 fino ai 120 mesi (anche in questo caso i titolari di Libretto Potale possono richiedere il prestito, ma per importi fino a 30.000 euro). Insieme alla carta d’identità, al codice fiscale, al documento di reddito e ai documenti relativi al garante sarà necessario presentare pure l’atto di acquisto o compromesso registrato. L’erogazione avviene in un’unica soluzione con accredito su conto corrente.

Infine parliamo del Mini Prestito BancoPosta senza busta paga: molti definiscono questa soluzione come l’erede naturale del vecchio SpecialCash (che non viene più erogato da anni), un prestito senza busta paga (per il quale era comunque necessario dimostrare di percepire un reddito, ad esempio presentando il proprio CUD) riservato ai titolari di carta Postepay. In realtà i due prodotti sono molto diversi: in comune c’è solo il fatto che entrambi sono piccoli finanziamenti e che per entrambi era necessario essere titolari di una carta prepagata (solo che per il MiniPrestito serve la PostePay Evolution, la carta dotata di Iban). Con il MiniPrestito BancoPosta si possono ricevere 1.000, 2.000 o 3.000 euro da restituire in 22 mesi; i requisiti e i documenti richiesti per ottenerlo sono gli stessi che abbiamo visto per il prodotto base.

Contatti Poste Italiane per i prestiti senza busta paga BancoPosta

Tutti i prestiti BancoPosta senza busta paga che abbiamo visto finora possono essere richiesti recandosi di persona presso un ufficio postale. Ci sarebbe anche il Prestito BancoPosta Online (che può essere richiesto dai correntisti BancoPosta che hanno il servizio di Internet Banking attivo), ma vista la situazione particolare dei richiedenti di cui stiamo parlando forse sarebbe meglio optare per un confronto faccia a faccia con il personale dell’istituto. In questo modo sarà possibile individuare le possibili soluzioni e valutarne la fattibilità direttamente con i responsabili dei finanziamenti di Poste italiane. Per evitare le lunghe attese e le code chilometriche allo sportello non sarebbe una cattiva idea prenotare un appuntamento con un consulente.

Sul sito poste.it è presente lo strumento che consente di fissare un appuntamento (per utilizzarlo è necessario essere registrati al portale dell’istituto), ma si può raggiungere l’obiettivo anche telefonando al numero 800003322. Navigando tra le pagine del sito di Poste Italiane è possibile trovare tutti dettagli relativi ai finanziamenti di cui abbiamo parlato in questo articolo: nella sezione Trasparenza è possibile trovare anche i fogli illustrativi che riepilogano le caratteristiche e le condizioni applicate ai prestiti.

In conclusione si può dire che è possibile ottenere dei prestiti BancoPosta senza busta paga, ma per farlo bisognerà garantire all’istituto di essere in grado di rimborsare il debito anche se non si è lavoratori dipendenti che ogni mese ricevono la busta paga. I pensionati possono presentare il loro cedolino come documento di reddito, mentre i lavoratori autonomi possono trasmettere il loro Modello Unico; gli altri soggetti (disoccupati, casalinghe, studenti, lavoratori irregolari e così via) dovranno trovare una persona disposta ad impegnarsi come garante per riuscire ad ottenere un prestito senza busta paga.