Prestiti per protestati senza busta paga: le soluzioni per cattivi pagatori

I prestiti per protestati e per cattivi pagatori sono tra gli argomenti più discussi sul web: c’è ancora molta confusione su questi temi e non è semplice capire se per i soggetti che rientrano in queste categorie ottenere dei finanziamenti, magari senza busta paga; cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, elencando tutte le possibili soluzioni. Le banche e le finanziarie prima di prestare dei soldi si accertano che il richiedente sia in grado di restituirli: per questo motivo i finanziamenti di solito vengono concessi solo alle persone che possiedono determinati requisiti.

Per ottenere un prestito, tra le altre cose, è necessario avere un passato creditizio immacolato e avere un reddito dimostrabile; si capisce subito che i prestiti per protestati e per cattivi pagatori possono essere difficili da ottenere, soprattutto se si è senza busta paga. Ma cerchiamo di capire se ci sono delle strade percorribili per riuscire ad ottenere il finanziamento.

Protestati e cattivi pagatori: i problemi per ottenere un prestito senza busta paga

Chi in passato ha dimostrato di non essere in grado di rispettare gli impegni presi non vine visto di buon occhio dagli istituto di credito: se dai loro controlli risultato che il richiedente è protestato o cattivo pagatore quasi sicuramente la sua domanda di finanziamento verrà respinta, soprattutto se non c’è neanche un reddito dimostrabile tramite busta paga. Prima di proseguire il discorso è però necessario capire chi sono i cattivi pagatori e chi sono i protestati. Il cattivo pagatore è quello che non ha effettuato il pagamento i alcune rate o che lo ha effettuato con ritardi frequenti (e dietro i solleciti delle agenzie di credito); i cattivi pagatori vengono segnalati al Crif (ovvero la centrale rischi informazioni creditizie) e in questo modo tutte le banche e le finanziaria potranno venire a conoscenza del loro comportamento e valutare se accettare o, molto più probabilmente, respingere una loro eventuale nuova domanda di finanziamento. Il protestato è invece un soggetto che si è dimostrato del tutto insolvente nel rimborso del prestito ottenuto (o di una cambiale o di un assegno); il protesto è l’atto pubblico che attesta il rifiuto o l’impossibilità del debitore di saldare gli impegni e i soggetti protestati vengono segnalati nel registro dei protesti.

La posizione di chi ha subito un protesto è peggiore rispetto a quella di chi è “solo” cattivo pagatore: lo si capisce anche dai tempi di cancellazione dai rispettivi registri; il cattivo pagatore viene cancellato dal Crif dopo 12, 24 o 36 mesi (dipende dal numero di rate non pagate e dal ritardo), mentre i protestati vengono cancellati dal registro dopo cinque anni (possono richiedere la rimozione dopo un anno, ma devono fornire tutti i documenti e le prove necessarie per dimostrare di aver saldato il debito). Finché questi soggetti possono essere identificati come cattivi pagatori o protestati, per le banche e le finanziarie rientreranno nella categorie delle persone con alto rischio di insolvenza e con ogni probabilità le loro richieste di finanziamento verranno rispedite al mittente con un secco rifiuto.

Cessione del quinto per protestati senza busta paga

Esiste però una forma di finanziamento che gli istituti di credito sono disposti a concedere anche a chi ha avuto qualche problema con vecchi prestiti. Si tratta della cessione del quinto: possiamo tranquillamente inserire questa formula tra i prestiti per protestati e per cattivi pagatori, visto che vengono concessi con semplicità anche a questi soggetti, dato che la rata di rimborso viene prelevata direttamente dalla busta paga o dal cedolino della pensione. In questo caso è la semplice presenza dello stipendio o della pensione (insieme alle coperture assicurative previste dalla legge) ad assicurare all’istituto erogante che il prestito sarà rimborsato (le rate, che non possono superare il 20% della retribuzione netta, vengono pagate direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico), quindi non servono ulteriori garanzie neanche ai protestati e ai cattivi pagatori. Però c’è un però: possono accedere a questo finanziamento solo i lavoratori dipendenti (pubblici o privati, anche se a condizioni diverse) e i pensionati. Senza busta paga nessuno (a prescindere dal fatto che siano protestati, cattivi pagatori o buoni pagatori) può ottenere un prestito con cessione del quinto. Chi è alla ricerca di prestiti per protestati senza busta paga deve quindi cercare altre soluzioni.

Prestiti per protestati senza busta paga: quali soluzioni ci sono?

Riuscire ad ottenere dei prestiti per protestati senza busta paga da una banca o da una finanziaria non è un’impresa semplice, ma si può comunque fare qualche tentativo. Si può tentare la strada delle garanzie alternative, ma sarà molto dura: l’ipoteca su un immobile di proprietà non viene accettata spesso neanche se viene proposta da chi ha un passato creditizio immacolato, figuriamoci se la richiesta arriva da un protestato o da un cattivo pagatore (di solito l’immobile ha un valore molto più alto rispetto alle somme richieste e in caso di mancato rimborso per l’istituto erogante sarebbe davvero complicato e dispendioso rientrare in possesso dei soldi prestati); potrebbe esserci qualche minima speranza in più se si può presentare come garanzia alternativa al reddito un’entrata regolare (ad esempio l’affitto che si riscuote ogni mese per un immobile ceduto in locazione oppure l’assegno versato regolarmente dall’ex coniuge), ma rimane il fatto che se si è visti come soggetti ad alto rischio di insolvenza le percentuali di vedere la propria richiesta di finanziamento respinta sono altissime.

Il garante per i cattivi pagatori e protestati: ha valore in un prestito?

Le cose potrebbero cambiare se si riesce a trovare una persona disposta a fare da garante. Chi accetta di ricoprire questo ruolo in pratica si impegna a rimborsare il finanziamento se il debitore principale si dimostra inadempiente. Ovviamente per poter fare il garante bisogna rispettare dei precisi requisiti, fissati dalle banche per accertarsi della solidità economica e dell’affidabilità finanziaria della persona proposta:

  • il garante deve avere un reddito dimostrabile (e quindi un lavoro, preferibilmente da dipendente e con contratto a tempo indeterminato);
  • non deve risultare iscritto né come cattivo pagatore né come protestato;
  • non deve aver bisogno di fornire ulteriori garanzie (ovvero il suo reddito e il suo patrimonio sono abbastanza buoni da poter sopportare l’impegno che si sta assumendo).

Ma non basta che il garante presenti tutti i crismi per avere la certezza che la richiesta di prestito per protesta o cattivo pagatore senza busta paga venga accettata: ad esempio la banca cercherà anche di capire anche se chi viene proposto come garante ha altri finanziamenti o impegni in corso che possano in qualche modo limitare la sua capacità di rimborso.

Di solito il garante è una persona molto legata al debitore principale (il genitore per il figlio è un esempio tipico, così come il marito per la moglie e viceversa), ma questo solo perché è più facile trovare qualcuno disposto ad assumere un obbligo del genere tra le persone che si conoscono meglio, ma alla banca non interessa affatto il legame che intercorre tra i due: agli istituti di credito interessano esclusivamente la solidità e l’affidabilità della persona indicata come garante. La presenza di una figura del genere di sicuro fa salire le chance di ottenere il finanziamento, ma ribadiamo ancora una volta che l’ultima parola spetta sempre all’istituto di credito e non sempre la sua risposta è positiva, soprattutto quando si parla di prestiti per protestati o cattivi pagatori.

I prestiti tra privati per protestati e cattivi pagatori

Se tutti i tentativi di riuscire ad ottenere un tradizionale prestito da banche e finanziarie sono falliti bisogna iniziare a pensare alle altre possibili soluzioni. La prima che viene in mente è il prestito tra privati: questo può avvenire semplicemente chiedendo un favore ad amici o parenti oppure affidandosi alle piattaforme online che svolgono il ruolo di intermediario tra chi ha bisogno di soldi in prestito e chi invece vuole prestarli per ottenere in cambio un tasso di interesse (un’alternativa alle forme di investimento più tradizionali); bisogna fare attenzione però che per ottenere un prestito tramite queste piattaforme bisogna comunque rispettare determinati requisiti. Con il prestito tra privati “di persona” invece c’è la possibilità di ottenere le somme a condizioni vantaggiose: un amico o un parente magari potrebbe prestare soldi senza volere interessi indietro, oppure potrebbe accettare piani di rimborso particolarmente lunghi; ovviamente bisogna sempre stare attenti alle persone a cui si chiedono soldi: purtroppo quando la gente è disperata si rivolge anche a persone senza scrupoli che applicano tassi altissimi, da usura.

Il prestito cambializzato senza busta paga per cattivi pagatori

Un’altra forma di prestiti per protestati senza busta paga è quella che prevede il rimborso tramite il pagamento  di cambiali: quando ottiene un prestito cambializzato il debitore deve apporre la sua firma su dei titoli di credito esecutivi in favore del creditore, obbligandosi a pagarne le scadenze (normalmente a cadenza mensile). Cosa vuol dire che le cambiali sono titoli esecutivi? Significa che se il debitore non paga con puntualità il creditore può richiedere il pagamento immediato con un atto di precetto ed eventualmente procedere con il protesto della cambiale e recuperare le somme pignorando i beni del debitore. Il tutto senza dover aspettare ingiunzioni o sentenze. Quindi è vero che il prestito cambializzato può essere richiesto da chiunque (anche da chi è cattivo pagatore, protestato e senza busta paga), ma è vero anche che i rischi a cui si vanno incontro in caso di inadempienza sono davvero tanti (inoltre i tassi di interesse sono più alti rispetto a quelli dei normali prestiti personali erogati da banche e finanziarie).

Bisogna poi aggiungere che anche per il prestito cambializzato è necessario dimostrare di avere un’adeguata capacità di rimborso, quindi se non si ha uno stipendio bisognerà presentare delle garanzie alternative all’altezza. I più importanti istituti di credito ufficialmente non trattano questo tipo di finanziamento (navigando sul web però si possono trovare i messaggi di utenti che assicurano di aver ottenuto un prestito cambializzato in banca), mentre è più facile ottenerli presso società finanziarie attive soprattutto a livello locale. Anche in questo caso occorre ribadire quanto detto prima: occhio a chi ci si rivolge per ottenere un finanziamento cambializzato! Considerando tutto quello che è stato detto finora possiamo dire che il prestito cambializzato va vista solo come ultima spiaggia (anche se spesso per i protestati può essere anche l’unica spiaggia).

Prestito su pegno senza busta paga per protestati e cattivi pagatori

Un’altra forma di finanziamento che può essere richiesta da tutti (purché maggiorenni), a prescindere dal proprio passato creditizio e dal reddito percepito o meno, è il prestito su pegno. Il meccanismo è semplice e lo conoscono tutti: chi ha bisogno di un finanziamento consegna all’agenzia di pegno o all’istituto di credito un oggetto, ricevendo in cambio una somma di denaro (stabilita in base al valore dell’oggetto in pegno); per rientrare in possesso del bene impegnato il debitore dovrà restituire al creditore le somme ottenute, più gli eventuali interessi e oneri. Ultimamente sugli schermi televisivi si vedono negozi disposti ad accettare in pegno oggetti di ogni tipo, ma nella realtà le cose non stanno esattamente così.

Per ottenere un prestito su pegno bisogna infatti portare solo oggetti di valore il cui valore di mercato può essere facilmente individuato (ad esempio gioielli, orologi, monete, oro, argenteria), anche se in alcuni casi vengono accettati altri beni di valore come quadri, pellicce e tappeti. Bisogna comunque precisare una cosa importante: gli importi erogati non sono mai uguali al valore del bene impegnato, ma sono sempre inferiori; tra l’altro anche la legge fissa degli importi massimi (quattro quinti del valore di stima del bene per quanto riguarda i preziosi, 2/3 del valore per gli altri beni), ma raramente si riescono a strappare queste cifre massime.

Tra gli aspetti negativi di questa forma di finanziamento possiamo inserire anche la breve durata (si va da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno, anche se la scadenza più ricorrente in Italia è quella di sei mesi), i tassi di interesse non particolarmente vantaggiosi e il rischio di perdere definitivamente l’oggetto nel caso in cui non si riesca a ripagare il creditore (che per recuperare i soldi potrà vendere l’oggetto all’asta). Ci sono comunque degli aspetti positivi: come abbiamo già detto, può essere richiesto da chiunque (quindi rientrano appieno tra le soluzioni di prestiti per protestati senza busta paga) e l’operazione è molto rapida (non ci devono essere valutazioni di affidabilità e il recupero delle somme è garantito dal bene in pegno).

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